IL PALAZZO SAVARIN RINASCE: ARTE, CULTURA E L’EREDITA’ DI MUCHA
Esattamente il 24 febbraio 2025, aprirà il nuovo museo al palazzo Savarin sulla via Na Příkopě, che terrà esposte 90 opere originali e 60 riproduzioni dell’artista ceco, Mucha. Tra le opere esposte figurano fotografie originali, disegni, manifesti e oggetti legati alla massoneria, offrendo una panoramica completa sulla vita e la carriera dell’artista.
La mostra è curata da Tomoko Sato, esperta curatrice di mostre di arte moderna, design e fotografia, ma che dal 2007 è curatrice della Mucha Foundation.
Questa inaugurazione rappresenta un evento significativo per gli appassionati dell’Art Nouveau e dell’opera di Alphonse Mucha, offrendo una nuova prospettiva sull’eredità artistica del maestro ceco.
Il Palazzo Savarin, noto anche come Palazzo Sylva-Taroucca, è un edificio tardo barocco che ha subito una meticolosa ristrutturazione per ospitare il nuovo museo. La trasformazione degli spazi espositivi è stata curata dall’architetta di fama internazionale Eva Jiřičná e dal suo studio AI Design, che hanno saputo coniugare l’eleganza storica dell’edificio con esigenze espositive moderne. La ristrutturazione ha riguardato tre sale storiche al primo piano del palazzo, precedentemente occupate da un casinò, restituendo loro l’antico splendore e adattandole alle nuove funzioni museali.
La creazione di questo nuovo spazio espositivo è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la Fondazione Mucha e il gruppo immobiliare Crestyl, responsabile della ristrutturazione del Palazzo Savarin. Marcus Mucha, pronipote dell’artista, ha svolto un ruolo chiave nel progetto, sottolineando l’importanza di rendere accessibile al pubblico l’eredità artistica della sua famiglia. Infatti, secondo Marcus Mucha, le mostre organizzate dalla Fondazione Mucha attirano annualmente circa mezzo milione di visitatori in tutto il mondo, e l’apertura del nuovo museo a Praga rappresenta un ulteriore passo nella valorizzazione dell’opera del maestro ceco.
Non si tratta, però, dell’unica mostra di Mucha, ma a Praga, in via Panskà, è presente il Mucha Museum dal 1998, le cui opere provengono principalmente dalla collezione dell’ex-tennista ceco-americano, Ivan Lendl.
Infatti, l’apertura del nuovo Museo Mucha solleva alcune questioni riguardanti la coesistenza con l’attuale Museo Mucha appena menzionato. Tuttavia, la Fondazione Mucha ha dichiarato di aver rescisso nel 2024 il contratto che permetteva a questo museo di utilizzare il nome dell’artista, sollevando interrogativi sulla futura denominazione e gestione delle due istituzioni.
Un ulteriore punto di discussione riguarda la possibile collocazione permanente dell’”Epopea slava” nel Palazzo Savarin. La città di Praga sta negoziando con il gruppo Crestyl per esporre questo ciclo monumentale nell’ambito del progetto Savarin, con l’obiettivo di inaugurare l’esposizione dell’opera entro il 2028, in occasione del centenario del suo completamento. La possibile esposizione dell’opera rappresenta un punto focale del progetto di riqualificazione e valorizzazione culturale di questa città. L'”Epopea slava” è un’opera monumentale di Alphonse Mucha, composta da 20 giganteschi pannelli dipinti tra il 1910 e il 1928. Questo ciclo pittorico è un tributo alla storia e alle radici comuni dei popoli slavi, concepito per celebrare la loro unità culturale e identitaria.
Nonostante il potenziale di questa proposta, il progetto affronta sfide significative, sia di natura legale che logistica. Dal punto di vista legale, Jarmila Mucha Plocková, nipote dell’artista, si è opposta all’idea avviando una causa legale. I dettagli specifici del suo ricorso non sono stati resi noti, ma potrebbero riguardare il rispetto dei desideri di Mucha o questioni legate alla conservazione dell’opera.
Le difficoltà logistiche, invece, sono strettamente legate alle dimensioni straordinarie dei pannelli e alle loro esigenze conservative. Ogni pezzo richiede un trasporto e un allestimento accurati, oltre a condizioni ambientali specifiche per garantirne la preservazione a lungo termine.
Nonostante questi ostacoli, la realizzazione del progetto avrebbe un impatto culturale e simbolico enorme. L'”Epopea slava”, se collocata al Palazzo Savarin, diventerebbe un’attrazione centrale del museo, rafforzando il ruolo di Praga come custode dell’eredità artistica di Mucha. Questo progetto non è solo un omaggio al genio dell’artista, ma anche un’opportunità per celebrare la cultura e la storia dei popoli slavi in uno spazio che unisce tradizione e modernità.
L’apertura del nuovo Museo Mucha nel Palazzo Savarin rappresenta un’importante aggiunta al panorama culturale di Praga, offrendo ai visitatori l’opportunità di immergersi nell’universo artistico di Alphonse Mucha in un contesto storico rinnovato. Nonostante le sfide e le questioni ancora aperte, questo progetto testimonia l’impegno continuo nella valorizzazione e nella diffusione dell’eredità di uno degli artisti più influenti dell’Art Nouveau.
Fonti: https://www.archiweb.cz/en/ , https://www.camic.cz/it/