La Repubblica Ceca: nodo strategico nell’approvvigionamento globale
La Repubblica Ceca si sta consolidando come un nodo strategico nella catena di approvvigionamento globale, grazie alla sua posizione geografica centrale in Europa, alla forza lavoro qualificata e ai costi competitivi. Settori chiave come l’automotive, l’elettronica e il manifatturiero attraggono aziende leader che scelgono il Paese come base per produzione e distribuzione. Dopo la stagnazione post-Covid, l’economia ceca è tornata a crescere gradualmente, trainata dalla ripresa della domanda delle famiglie.
Questa dinamica, rafforzata dalla diversificazione delle catene di fornitura favorita dalle recenti tensioni geopolitiche, potrebbe essere ulteriormente sostenuta nel 2025 da una maggiore domanda estera e da nuovi investimenti privati. Inoltre, la transizione verso tecnologie digitali e sostenibili, come l’automazione e l’IoT, rafforza il ruolo del Paese come hub affidabile per il nearshoring (strategia aziendale che consiste nel trasferire parte della produzione o delle operazioni aziendali in paesi vicini al mercato di riferimento, anziché in paesi lontani come nel caso dell’offshoring) e promuove una crescita più resiliente. In base ai dati forniti da trading economics, il PIL della Repubblica Ceca è cresciuto dello 0,4% nel terzo trimestre del 2024, superando leggermente la stima preliminare dello 0,3% e mantenendo lo stesso tasso di crescita del trimestre precedente, secondo le seconde stime. Questo rappresenta il quarto trimestre consecutivo di espansione, sostenuto dall’aumento dei consumi finali delle famiglie (+0,5%), in particolare della spesa domestica (+0,7%). Tuttavia, si è registrato un calo nei consumi finali delle istituzioni governative (-0,1%) e negli investimenti fissi lordi (-1,2%). La domanda esterna netta ha contribuito positivamente al PIL, con un aumento delle esportazioni (+1,9%) e un incremento delle importazioni (+3,2%).
Su base annua, l’economia è cresciuta dell’1,3% nel terzo trimestre 2024, accelerando rispetto al +0,6% precedente e in linea con le stime preliminari. Il settore agricolo ceco contribuisce al 2% del PIL nazionale e impiega il 2,75% della forza lavoro, producendo principalmente barbabietole da zucchero, patate, grano, orzo e pollame. Il settore industriale rappresenta quasi il 40% del PIL. Accanto ai settori tradizionali come automotive, siderurgia, lavorazione dei metalli, chimica, ingegneria, alimentare, tessile e vetro, il Paese ha registrato una crescita nei segmenti ad alto valore aggiunto, come biotecnologie, scienze della vita, ingegneria di precisione, nanotecnologie e IT specializzate.I servizi, tuttavia, rimangono il pilastro principale dell’economia, generando circa il 60% del PIL.
Secondo i dati pubblicati da Eurostat, l’industria automobilistica, inclusa la produzione di componenti, è cruciale per l’economia ceca, rappresentando il 26% della produzione manifatturiera e il 23% delle esportazioni totali, impiega più di 180.000 persone. La Repubblica Ceca occupa il secondo posto mondiale nella produzione di auto passeggeri pro capite, il terzo posto nell’UE per produzione di veicoli e il decimo posto a livello globale. Esso comprende quasi 200 fornitori di componenti, la maggior parte dei quali di proprietà straniera tramite acquisizioni e investimenti greenfield e brownfield. Oltre al produttore tradizionale Skoda (parte di VW), la Repubblica Ceca ospita anche impianti di Toyota e Hyundai, che insieme producono circa 1 milione di auto all’anno.
Il settore elettronico ha una lunga tradizione, che va dalla produzione di componenti all’elettronica di consumo e ai radar aerospaziali. Dipende fortemente da materiali e componenti importati, impiega quasi 150.000 lavoratori in oltre 15.000 aziende e utilizza una varietà di tecnologie. Un terzo dei microscopi elettronici del mondo è prodotto nella Repubblica Ceca.
La Repubblica Ceca vanta una reputazione eccellente nel campo ingegneristico, con molte aziende internazionali di spicco che svolgono ricerca e sviluppo di prodotti attraverso filiali locali. Tra i principali investitori figurano ABB, Parker Hannifin, Ingersoll Rand e Honeywell. FDi Benchmark ha classificato la qualità delle istituzioni scientifiche ceche come una delle più alte nella regione CEE, al pari di molti paesi occidentali. Questo comparto rappresenta il terzo settore manifatturiero più grande del Paese, con oltre 126.000 dipendenti.
Strettamente legato ai settori automobilistico ed elettronico, e come tale ha beneficiato del loro boom negli ultimi anni, anche l’industria della plastica gioca un ruolo importante nella composizione del PIL, generando circa il 6,5% della produzione industriale totale.
La Repubblica Ceca vanta uno dei settori biotecnologici più sviluppati tra i nuovi membri dell’UE, con oltre 500 entità imprenditoriali. I settori di successo includono lo sviluppo di farmaci umani e veterinari, diagnostica, tecnologie di fermentazione e l’uso della biotecnologia nella gestione dei rifiuti e nella protezione dell’ambiente. Il governo ceco ha posto lo sviluppo di nuovi trattamenti farmacologici e diagnostici come una delle aree prioritarie, stanziando oltre 2,5 miliardi di euro negli ultimi dieci anni per rafforzare l’infrastruttura di ricerca del comparto.
La Repubblica Ceca è particolarmente aperta al commercio internazionale, con un rapporto esportazioni/PIL del 74,8% (2022), uno dei più alti in Europa, con importazioni altrettanto elevate, superiori a 180 miliardi di euro all’anno. Circa l’80% delle esportazioni ceche vanno verso altri Stati membri dell’UE, posizionando il Paese ai vertici della classifica dell’UE.
Dati sulle esportazioni e importazioni del 2023:
Principali partner esportatori:
– Germania – 32,8%
– Slovacchia – 7,7%
– Polonia – 7,3%
– Francia – 4,9%
– Austria – 4,2%
– Italia – 4%
Principali partner importatori:
– Germania – 20,9%
– Cina – 17,6%
– Polonia – 8%
– Slovacchia – 4,4%
– Italia – 3,9%
Fonti: https://www.erstegroup.com/en/research/report/en/SR407494 ; https://ec.europa.eu/eurostat/web/main/home ; https://www.easylink.cz/cz/market/ceska-republika/